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Intervista a Giovanni Iacoi – Forze di Polizia: La sicurezza sotto la lente di ingrandimento

La sicurezza sotto la lente di ingrandimento. Libertà e Sicurezza Polizia di Stato (LeS) pensa sia un bene oppure no?

Iacoi – Finalmente! Negli anni sono stati fatti errori che definire gravi è un complimento! Si è pensato alle forze di polizia come un settore dove si poteva tagliare indiscriminatamente e senza una logica. Oggi siamo al collasso ed il paese ha bisogno di noi poliziotti che, come al solito, non ci tireremo indietro e daremo il massimo, mettendo sempre più a rischio le nostre vite. Lei a cosa allude quando parla di mettere a rischio. Forse all’ultima incalzante polemica sui giubbotti anti proiettili? Iacoi – Anche, ma non solo. Negli anni, chi aveva il dovere di programmare il rimpiazzo dei Gap, ha preferito tacere con la compiacenza di chi, dall’altro lato, aveva il dovere di vigilare sulla protezione dei poliziotti e non l’ha fatto. Ora, si punta il dito contro la politica ma il vero fallimento è quello dei burocrati ministeriali, una classe dirigente che, sulla base di errate valutazioni, non è riuscita a tagliare gli sprechi veri. E’ indubbio, però, che il fallimento gestionale con cui dobbiamo fare i conti passa anche e soprattutto attraverso la carenza di formazione degli operatori di pubblica sicurezza. Dobbiamo essere realisti: i Poliziotti comuni sono impreparati ed aggiungerei ‘indifesi” al momento. È il loro grande senso del dovere a renderli disponibili ad affrontare qualsiasi situazione di pericolo! Si susseguono le dichiarazioni di esperti balistici sulla tenuta dei giubbotti anti proiettili.

Secondo Lei adesso si può fare qualcosa e se sì, cosa?

Iacoi – Ormai il Giubileo è iniziato ed i terroristi ce li abbiamo in casa, lo stesso Ministro Alfano ha lanciato l’allarme di pericolo attentati in Italia. I giubbotti scadono, almeno gli ultimi rimasti, il 31 dicembre prossimo e comunque, sono obsoleti e non proteggono da armi lunghe, come il kalashnikov, ma solo da armi corte. Indossarlo o meno, dunque, non ci assicura sull’invulnerabilità del poliziotto. I periti balistici confermano la tesi della scadenza e della tenuta dei gap anche con le armi corte. Purtroppo, chi aveva il dovere di denunciarlo non l’ha fatto ed, oggi, il tempo è tiranno.

A Suo parere, chi doveva sollevare il problema dei gap ed il deficit dei mezzi di Polizia?

Iacoi – Il Capo della Polizia, è chiaro. Doveva intervenire a tutela dei poliziotti e non l’ha mai fatto. Molta responsabilità è però dei sindacati, anche se nel loro caso parlerei proprio di incapacità di rappresentare i poliziotti. I sindacati di Polizia ormai si sono appiattiti e non hanno progettualità, si limitano all’ordinario. Ecco perché noi abbiamo fondato LeS Polizia di Stato, lanciandolo in tutta Italia lo scorso 10 settembre. Siamo diventati la vera ed unica voce dell’Ugl nella Polizia di Stato. Ci ispiriamo, infatti, agli ideali e valori dell’Ugl e crediamo che con il nostro impegno si possa finalmente rivoluzionare l’assetto attuale del sistema di sicurezza italiano e svecchiare quello sindacale. Le persone che mi circondano sono tutte giovani e determinate, io ho 35 anni e non credo che nella storia della Polizia ci sia traccia di un Segretario Generale così giovane!

Avete un progetto per cambiare la Polizia di Stato?

Iacoi – Sì. In realtà siamo gli unici ad averlo. Noi abbiamo lanciato la prima, vera ed unica rivoluzione della Polizia di Stato per renderla più funzionale, meritocratica e moderna. Nessuno l’ha mai fatto o, quantomeno, ha pensato di farlo. Questa Polizia non funziona e bisogna mettere in atto due forme di rivoluzione: una di carattere giudiziario e l’altra di riforma epocale del comparto. La prima è stata lanciata con l’hashtag #StopalMagistratoPoliziotto con il quale chiediamo che, come avviene negli altri paesi democratici, il Magistrato ritorni a fare il Magistrato ed il Poliziotto, il Poliziotto. Ciò al fine di preservare l’autonomia e l’indipendenza di cui tanto si vantano i Magistrati, salvo poi tradirla andando a gestire le forze di Polizia che appartengono al Potere Esecutivo. Un’assurdità che cozza pesantemente con il principio del giusto processo e non permette alla Polizia di svolgere la propria attività investigativa. È invece l’hashtag #StatutodeiPoliziotti a rappresentare la seconda delle rivoluzioni a cui intendiamo dare vita: l’obiettivo è riformare la Polizia di Stato partendo dal superamento dellaLegge 121/81 ormai obsleta e figlia di logiche retrograde. È o non è il governo delle grandi riforme?? Quella che chiediamo è solo normativa e non ha costi. Il governo cosa sta aspettando?? Siamo noi poliziotti a chiederla. Abbia coraggio!

Ambizioso come programma. Vi facciamo i nostri auguri e speriamo che le cose cambino allora.

Iacoi – Grazie per l’incoraggiamento. Cambiare oggi è l’unica speranza che abbiamo per scrivere una nuova pagina nella storia della Polizia e dare vita ad una Polizia che funzioni. Anche il nostro programma ha un hashtag come nome, #LaPoliziacheMeritiamo, ed io sto viaggiando dal Nord al Sud della nostra penisola per “raccontarlo” ai numerosi colleghi che incontro. La voglia di cambiamento è palpabile e noi riusciremo ad interpretarla dando un volto nuovo alla sicurezza del Paese. Promesso!

di P.L.V.

Pubblicato da giornalelora.com il 6 Dicembre 2015

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