Città di Napoli - Panorama

Segreteria di Napoli su consiglio di Amministrazione

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Innanzitutto bisogna premettere che, chiunque indossi una divisa da “Poliziotto”, è conscio e consapevole di fare un lavoro pericoloso, ovunque esso sia espletato, in ogni luogo e città d’Italia.

Però và fatta una considerazione! Non tutte le città d’Italia sono uguali, nel senso chehanno problemi differenti ed anche sedovesseesistereuna città senza pericolo per il nostro mestiere, bisogna riconoscere e dire ad alta voce che esistono comunque città più pericolose e problematiche di altre. Ciò lo si evince dalle ormai immancabili statistiche, numeri, numeri e numeriche si sovrappongono ad altri numeri, al punto da oscurare la realtà.

Numeri che sembrano essere diventati indispensabili e molto più importanti della cattura di un boss della camorra, di un pericoloso latitante o delle innumerevoli operazioni di poliziaportate a termine tra mille difficoltà. Una di queste città è senza alcun dubbio NAPOLI… Città conosciuta in tutto il mondo non solo quale città culturale, storica, immensa di bellezze naturali, disegnata ad arte dalla natura alle falde del Vesuvio, purtroppo spesso ricordata ed additata quale città violenta in mano alla camorra, ove la criminalità ed i sodalizi di stampo camorristico che agiscono con metodi mafiosi, sono ben radicati nel territorio partenopeo, ove ogni giorno vengono tratti in arresto delinquenti di un elevato spessore criminale, ove la camorra per marcare il territorio pone in essere le oramai famose “Stese”.Eventi gravi che comunque restano in casa nostra tra l’indifferenza di tutti, come se tutto quanto rientrasse nella normalitào fosse normale…

La città di Napoli, e i suoi poliziotti, vengono ricordati dai “mass media”solamente quando davvero non se ne può fare a meno;quando c’è la “notizia bomba” o lo “scoop” come quando si registra la perdita di un collega deceduto nell’adempimento del proprio dovere, durante un turno di servizio che non avrà più fine, nel tentativo di reprimere le varie attività delittuose dei molteplici criminali che operanoin città. Tali eventi devasteranno di riflesso la vita dei nostri cari, dei nostri figli, dei nostri colleghi ma anche dei nostri dirigenti.Purtroppo, come se non bastasse il poliziotto napoletano, sin dal primo giorno che indossa la divisa,diventa la “Guardia” o lo“ Sbirro” a prescindere dal grado. Appellativi d’imperio acquisiti dall’ultimo poliziotto fino al numero uno della Questura partenopea, nessuno escluso.

In poche parole, il poliziotto che ha lavorato a Napoli porterà addosso un segno indelebileper tutta la sua carriera, sia nel bene che nel male. Spesso un poliziotto, sia esso agente, funzionario o dirigente, che ha indossato la divisa nella città partenopea,anche solo per pochi mesi o qualche anno, lo farà ben notare nel corso della sua carriera ad altri suoi colleghi o ad un suo superiore, vantando e rimarcando tale esperienza magari per arricchire il proprio “curriculum”, nonché il proprio fascicolo personaleo beneficiare della nomea di “Sbirro” o “Guardia” per fare carriera, utilizzando la Questura di Napoli come passerella o trampolino di lancio.

Fino a qualche decennio fa,il poliziotto napoletano “a guardia”si vedeva premiato dalla nostra Amministrazione, anche indirettamente. Infatti,i vari Consigli di Amministrazione (CDA) che si riunivano annualmente, hanno nel tempo regalato alla nostra città tanti Questori di immenso valoreche di riflesso hanno gratificato i loro uomini. Tant’è chenessun dirigente potrà mai diventare Questore senza il supporto, l’impegno, la professionalità, la fedeltà e la trasparenza dei suoi uomini. Tutte queste combinazioni renderanno Questore un Primo Dirigentema soprattuttosaràun uomo che dovrà portare gratitudineai suoi poliziotti, ai suoi collaboratori, per l’impegno profuso nello stesso modo in cui un direttore d’orchestra sarà grato ai suoi orchestrali. Addirittura,in qualche occasione,sono stati nominatidal CDAben TREDirigenti Superiorinapoletani che poi si sono distinti nelle vesti di Questore in varie città italiane.Ahimè tutto ciò è un lontano ricordo… non è più cosi!!!

I vertici della nostra Amministrazione hanno, secondo questa O.S., schiaffeggiato con non poca disinvoltura le donne e gli uomini della Polizia di Stato di Napoli, rendendo quasi vano il lavoro e gli immensi sforzi che quotidianamente, tutto il personale che presta servizio nella cittàmetropolitana, mette in campo.In questi giorni, dalla riunione dell’ultimo CDAsono stati nominati ben 16 Dirigenti Superiorie ognuno di loro andrà a fare il Questore in vari luoghi d’Italia, da aggiungere ai 22 Dirigenti Superioripartoriti dalla precedente riunione del Consiglio di Amministrazione. La nostra domanda è: come mai su 38 nuovi Questori nominati, individuati dai vertici del Ministero anche da Questure molto piccole paragonabili a Commissariati della provincia napoletana, nessuno proviene dalla Questura di Napoli?Cos’è cambiato in questi ultimi anni?

I Poliziotti napoletani dal primo all’ultimo e questa volta compreso la classe dirigente,a distanza di pochi mesi,sono stati per la seconda volta maltrattati o quanto meno non considerati, provocando stupore e clamorenei vari Uffici di Polizia partenopei.I Dirigenti della Polizia di Stato napoletanidiversamente a quanto credevano, lasciatecelo dire,sono stati bistrattati dai loro verticiche hanno in un certo qual modo manifestato palesemente il loro silenzioso dissensoe sentimento di lontananza da Napoli e nei confronti dell’operato della dirigenza napoletanaal punto di NON RITENERE NESSUNO MERITEVOLEdell’avanzamento in carriera per la nomina di Questore.In conclusione la Questura di Napoli in passato è stata considerata indubbiamente un serbatoio di eccellenza per il Dipartimentomentreoggi dobbiamo porci queste domande:
1.PRESTARE SERVIZIO ALLA QUESTURA DI NAPOLI CONTA O NON CONTA?
2.I NOSTRI DIRIGENTI E TUTTI I POLIZIOTTI NAPOLETANI SONO CONSIDERATI DI SERIE A O DI SERIE B?

A voi le risposte…

Napoli, 7 maggio 2020

Il Segretario Generale provinciale
Giorgio Guidone

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