…non è soltanto la frase di un celebre film ma lo stato d’animo che accompagna il LES quando crede in un progetto…. Questo è lo spirito che anima i suoi segretari ed il modo di fare sindacato…non siamo solo “quella” sigla sindacale emergente, ma il sindacato vicino alle problematiche e alla sicurezza dei colleghi!!!
La nostra “mission” è quella di intervenire in quegli Uffici, in questo caso il nostro Reparto, dove regna la mancanza di regole chiare e certe acuito dal silenzio dei grandi sindacati dormienti……è inconcepibile che esistano uffici, come il Reparto Prevenzione Crimine Lazio, in cui le direttive dirigenziali mancano, o meglio, esistono ma è come se non ci fossero, in quanto a decidere sul personale e sui servizi sono sempre altri dirigenti (???)……
Le auto di servizio del Reparto vengono, purtroppo, ancora utilizzate ad uso personale del dirigente dell’UPGSP della Questura di Roma.
Inoltre, abbiamo saputo da “voci di corridoio” che alcuni servizi, tra cui la scorta alla nota personalità per le vie di San Basilio, in cui vengono impiegate anche tre macchine a turno, NON ESISTE neanche un’ordinanza di servizio!
Se così fosse, ciò è molto grave…molto molto grave!
La situazione non migliora neanche se, tralasciando la situazione operativa, facciamo una visita ai locali che ospitano i colleghi del Reparto più importante d’Italia…
All’interno sembrerebbe non vengano rispettate le più elementari norme anticovid, mentre si continuano a registrare nuovi casi di positività tra i colleghi.
Al piano terra, gli spogliatoi hanno da mesi i servizi igienici inutilizzabili tanto da non potersi lavare neanche le mani…(!!!)
Al secondo piano, lato ferrovia, in cui ci sono gli alloggi degli accasermati, vi sono presenti 8 docce disponibili di cui solo 3 funzionanti; l‘impianto di riscaldamento nei corridoi e nei bagni non è funzionante ormai da diversi mesi.
Come sindacato ci teniamo alla salute dei poliziotti e per tale ragione chiediamo e pretendiamo (a norma del D. Lgs 81/08) che venga fatta al più presto la sanificazione di tutti gli ambienti anche delle autovetture (con cadenza settimanale) ciò nel rispetto della normativa in materia di contrasto alla diffusione della polmonite da COVID_19.
Sempre affinché si favorisca la normativa sul contenimento del virus ed, anche, in ossequio alle diverse circolari ministeriali, si chiede di far lavorare sempre gli stessi equipaggi.
Per quanto riguarda, poi, l’aggregazione a Cortina d’Ampezzo, non nascondiamo di essere stati pedanti con la Direzione Centrale e che il frutto del nostro lavoro sindacale si è visto anche con l’assegnazione di tale importante missione; comunque per individuare il personale da inviare a Cortina d’Ampezzo è stato utilizzato, ancora una volta il criterio di anzianità, in cui il ruolo degli Ag.ti/Ass.ti non era stato incluso ed in questo caso si è ripetuto lo stesso criterio… riteniamo pertanto sia utile adottare altri criteri per le prossime aggregazioni che siano trasparenti, chiari, equi e funzionali allo scopo di mettere serenità tra il personale anziché assistere ad eventuali ed inutili guerre tra “poveri”.
Infine, abbiamo appreso che il RPC Lazio invierà altre autovetture del proprio parco auto ad altri RPC in Italia ed, a questo proposito, ci chiediamo: ma sul territorio di Roma e provincia con quali macchine i colleghi dovrebbero lavorare??
Signor Dirigente, dott. Zaccaria, ci aspettiamo da Lei una risposta in tempi rapidi nonché una presa di posizione chiara e netta su ogni questione appena rappresentata.
Siamo convinti che tutte le criticità possano trovare adeguato accoglimento senza dover necessariamente alzare i toni, perché in gioco c’è la salute dei poliziotti e dei propri familiari oltreché un’equa distribuzione degli emolumenti accessori che, oggi come oggi, possono fare la differenza per arrivare alla fine del mese.
Roma, 25 Gennaio 2021
LA SEGRETERIA LOCALE RPC LAZIO