Palermo

Palermo: la politica “questuriana”

Illustrissimo Sig.re Questore,
questa Segreteria Regionale sente la necessità di scriverLe perché indignata dalla politica del dolce far nulla!

Come già saprà, i fatti accaduti di recente hanno, per forze di cose, distolto l’attenzione dalla problematica ben più grave della pandemia a quella meno grave del poliziotto aggradito e finito in ospedale (non perché non sia condannabile il gesto, attenzione!).

La Nostra segreteria Regionale, percependo il malcontento generale, è intervenuta per cercare di capire le ragioni che portano una Questura a prendere alcune decisioni in ragione di altre.

Illustrissimo Questore, la nostra segreteria regionale si è trovata impegnata in questi giorni a dovere spiegare a molti iscritti e non che il “Poliziotto” è stata sostituita dalla figura ben più professionale della Guardia particolarmente giurata, vedendo impegnati i colleghi come segnalatori di avvenimenti e/o addirittura come spettatori di scenari più gravi; spettatori di situazioni pericolosissime lasciati all’intervento di non si sa chi, forse in attesa dell’intervento
dei Carabinieri.

Passando al fatto di specie, vorremmo chiedere alla Sua illustrissima persona, di cui sappiamo essere intransigente ed integerrima, se è veritiero il fatto che la linea di comando non esiste più, in quanto ci sembra davvero impossibile che Lei abbia mai potuto dare delle linee di intervento come quelle che elencheremo di seguito che poi sono madri di quanto successo nei giorni precedenti.

Signor Questore, la prima cosa che vorremmo chiederLe, ma che non facciamo, e se è vero che la carriera vale più dell’intervento vista l’immobilità della linea di comando su alcuni interventi e avvenimenti, cito testualmente il gergo cittadino, “situazioni bomba”!

Ci è giunta voce (solo il suo Ufficio potrà se vorrà chiarire questa voce) che da circa tre mesi vi era la presenza del reparto mobile nella zona denominata Piazza Maggione, con addirittura servizi ad hoc contro assembramenti di giovani senza aver sortito alcun effetto, lasciando alla mera fortuna la risoluzione di tali assembramenti; quando la fortuna non riusciva ad intervenire, ecco apparire la sezione volanti dell’UPGSP pronta a fronteggiare in piazza (a volte
300 giovani, altre volte 200) in barba agli ordini impartiti dal governo nazionale, che invece prevedevano un intervento repentino da parte di chi era lì deputato a farlo.

Tutto si può comprendere o interpretare, ma veramente ci viene difficile capire come mai con quel tipo di situazione, in quel determinato territorio, la questura non abbia preso provvedimenti come quello di chiudere o interdire la zona o ancora più semplice come mai il REPARTO MOBILE NON POTEVA INTERVENIRE? forse per ordine della stessa Questura? O peggio ancora per Ordini di linee di comando sottostanti al Suo Ufficio che ritiene più importante la “carriera” rispetto ai DPCM, alla vita, al propagarsi del Virus o peggio ancora alla più spregevole valutazione del fatto che l’operato dei Suo Uomini valga meno di una notizia sui media?

Signor Questore, proprio perché non riteniamo possibile che Lei abbia mai potuto dare un ordine di “non intervenire” al reparto in situazioni di emergenza e di ordine pubblico veramente grave, ci chiediamo come mai il reparto non si è mai schierato? O che l’Ufficio di Gabinetto preposto a tali eventi non abbia mai predisposto l’intervento stesso del reparto inviando le volanti a fronteggiare tali episodi; sarebbe come dire che in una partita delicata ove da una parte vi è la legalità degli ordini governativi e dall’altra illegalità di chi in zona Rossa pretendeva di fare come meglio credeva, la Questura inviava le volanti a fronteggiare gli Ultras invece di chi è professionalmente pronto a fronteggiare tali eventi, diventando lo zimbello della città, della regione, dell’Italia e di tutti i social media, basta andare ad ascoltatore le richieste di intervento e come si svolgevano, utilizzando anche le comunicazioni radio!

Signor Questore crediamo che i Nostri colleghi non siano additabili in alcun modo, nè che venga chiesto chi o cosa li ha spinti ad intervenire! Ma le nostre curiosità non finiscono qui!

Signor Questore, vorremmo chiederLe se è vero che per una segnalazione arrivata tramite numero unico, si è provveduto per giorni e settimane all’utilizzo delle volanti in altra attività, lasciando scoperte le proprie zone di competenza, per eseguire un ordine di vigilanza dinamica fissa all’incrocio di due strade all’interno dello Zen.

Se fosse vero vorremo capire come mai dopo il primo giorno non fosse stato predisposto un servizio apposito predisposto dall’Ufficio di Gabinetto, anche perché solo a memoria ricordiamo che per distogliere le volanti da un servizio del genere vi sono delle procedure emergenziali particolari, che comunque non giustificano il protrarsi nel tempo che vadano a compromettere il controllo del territorio in alcune aree della città. Almeno secondo noi non ci
sembra corretto!

Tutto questo ci sembra strano ed anche preoccupante, se fosse vero quanto su esposto chiediamo un’inchiesta interna che possa far luce su chi ha dato ordini del genere mettendo in pericolo i nostri colleghi ma soprattutto ha fatto passare la Questura di Palermo come impreparata, già, declassata!

Infine Signor Questore siamo convinti che la Sua risposta non tarderà ad arrivare e noi siamo disponibili per ogni eventuale confronti sui punti rappresentati.

Cordialmente

Il Segretario Generale Regionale Sicilia
Gianluca Lo Verde

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