Al Signor Questore Di Caserta
Dott. Antonio BORRELLI
e, p.c.
Al Segretario Generale Nazionale – LeS
c.a. Giovanni IACOI
Ill.mo Sig. Questore
sono giunte a questa O.S. delle segnalazioni e delle richieste di intervento per quanto attiene alcune problematiche relative ad un patito demansionamento di alcuni appartenenti al ruolo Ispettori, dipendenti dei Commissariati distaccati.
Sempre nei predetti uffici si lamenta la mancanza della figura del focal point operativo, nonché la copertura dei turni agli Uffici Denunce e problematiche relative al riconoscimento delle ore di lavoro straordinario emergente effettuate dagli equipaggi della Squadra Volante.
Parrebbe che questi ultimi si siano visti contestare un eccessivo prolungamento oltre l’orario di servizio per la redazione degli atti di P.G. consequenziale agli interventi effettuati durante il turno di servizio.
Per quanto riguarda la problematica relative agli Ispettori, ci è stato segnalato un vero e proprio demansionamento delle loro funzioni. In particolar modo, in qualche Commissariato distaccato, per sopperire all’annosa questione delle sostituzioni degli addetti all’Ufficio Denunce (che per svariati motivi si assentano per lunghi periodi), alcuni Ispettori vengono impiegati ad effettuare turni cadenzati presso il predetto ufficio, con inevitabili sovraccarichi e accumulo di lavoro presso gli Uffici cui sono stati assegnati in via continuativa.
Sig. Questore, in un Commissariato di questa provincia accade che, in un settore come quello della PASI vi si trovi come responsabile un appartenente al ruolo dei Sovrintendenti, mentre un altro Ispettore è stato inserito inopinatamente nel Settore Polizia Anticrimine laddove era già presente un dipendente appartenente al medesimo
ruolo! Una siffatta disposizione del personale così congegnata disattende le disposizioni chiare ed inequivocabili dell’Ordinanza Generale della Questura cat. A.4/2015/Gab. 427 datata 29.07.2015.
Quello che in realtà sta accadendo va in netto contrasto con il contenuto dell’art. 26 del DPR dell’Ordinamento del personale della Polizia di Stato che espleta funzioni di Polizia, emanato con DPR 24.04.1982, n. 335, il quale statuisce quelle che sono le “funzioni” del personale del ruolo degli Ispettori, i quali, nell’espletamento dei compiti d’istituto, “sono diretti collaboratori dei superiori gerarchici”.
Il citato Decreto, come peraltro ribadito in circolari del Dipartimento, pone gli Ispettori in posizione mediale tra gli appartenenti alle carriere Direttive e Dirigenziali ed il rimanente personale e sancisce la loro partecipazione all’azione di guida, di indirizzo e di addestramento, nonché all’azione disciplinare nei confronti del personale dei ruoli sottordinati degli Agenti e Assistenti e dei Sovrintendenti cui sono affidate invece mansioni prettamente esecutive.
Per quanto concerne la mancata individuazione della figura del focal point operativo (da individuarsi nella qualifica di Agenti di P.G.) all’interno di un Commissariato accade che, frequentemente, gli atti di competenza di quest’ultima figura rimbalzano da un settore all’altro perché ognuno si determina non competente, con conseguente ritardo nella loro evasione, esponendo così l’Ufficio a responsabilità nei confronti dei soggetti richiedenti. La figura del focal point operativo, così identificato negli Uffici distaccati, è regolata da una precisa circolare che stabilisce quali sono le competenze e le mansioni a cui deve essere demandato il focal point operativo e, in assenza di tale figura, dette incombenze ricadono necessariamente sulla figura del focal point provinciale, al quale spetta anche la formazione dei focal point operativi individuati dai Dirigenti degli Uffici distaccati.
All’uopo si richiama il contenuto della circolare n. 559/D/002.01.a.1/21991 del 18 giugno 2010 avente per oggetto “competenze e mansione dei focal point”, nonché l’Ordinanza Generale sopra richiamata.
Infine ci è stato segnalato che, in quest’ultimo periodo, specialmente dopo l’eliminazione del capitolo dello straordinario emergente Covid-19, alcuni Dirigenti e/o Responsabili del Settore UCT lamentano un eccessivo ricorso da parte dei turnisti all’istituto dello straordinario emergente, quando questi vi ricorrono solo ed esclusivamente per esigenze connesse al tipo di intervento effettuato e che comporta, giocoforza, il prolungamento dell’orario di servizio previsto. Addirittura sembrerebbe che, per ovviare alla circostanza sopra indicata, qualche Dirigente abbia prospettato il ricorso del cambio sul posto con altro equipaggio che dovrebbe proseguire nell’intervento.
Ma come è possibile che un equipaggio subentri in atti di Polizia Giudiziaria che sono consequenziali ad un intervento di Polizia effettuato da altro personale? Come se l’equipaggio “A” effettuai l’arresto di un soggetto, visto l’approssimasti della fine del turno di servizio, l’attività consequenziale dovesse e potesse essere conclusa
dall’equipaggio “B”! IMPROPONIBILE!
Su quest’ultimo punto vogliamo soffermarci senza alcuna transigenza, ovvero, l’articolo 63 della Legge 121/81, prevede che, quando le esigenze lo richiedono, gli Ufficiali e gli Agenti di P.S. sono tenuti a prestare servizio anche in eccedenza all’orario normale, con diritto a compenso per il lavoro straordinario senza le limitazioni previste dal Decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1977, n. 422, per il personale con qualifica inferiore a quella Dirigenziale. Tale previsione, a nostro parere, non può che riferirsi a situazioni contingenti, strettamente legate al servizio sino a quel momento svolto, che, per la loro natura, non possono essere rimandate e/o demandate, per cui l’operatore è quindi obbligato a prolungare l’orario di lavoro.
Non si dimentichi che, l’attività consequenziale al controllo del territorio non è preventivabile, diversamente da
quanto previsto per l’attività burocratica alle cui esigenze si può sopperire ricorrendo all’istituto dello straordinario programmato.
Illustrissimo Dr. BORRELLI conosciamo molto bene la sua sensibilità nel garantire il buon andamento dell’Amministrazione, ma quale datore di lavoro, ha l’obbligo di far lavorare i suoi dipendenti in un clima organizzativo favorevole che, incoraggi il raggiungimento degli obiettivi prefissati da un Questore, in termini di efficienza e
produttività. Un’adeguata organizzazione degli Uffici permette di generare quel circolo di energia positiva fra i poliziotti di tutti gli Uffici della Questura da Lei diretta.
Formule essenziali queste che, costituiscono la conditio sine qua non per evitare il cd “stress lavoro correlato”. L’insorgere di disagi, tensioni e malumori in occasioni di cambiamenti organizzativi, logistici o gestionali può minare seriamente e sensibilmente il benessere del personale ed influenzarne in modo negativo anche la qualità del lavoro.
Per quanto sopra esposto le chiediamo un Suo autorevole intervento, oltre ad un incontro volto al confronto ed alla risoluzione delle problematiche segnalate.
Certi che una risposta non tarderà ad arrivare in quanto diretta a tutelare sia Poliziotti di Caserta e Provincia, che il buon andamento dell’Amministrazione.
Cordiali Saluti.
Caserta, 15 giugno 2021
Il Segretario Generale Provinciale
(Antonio Porto)