Poliziotti fuori dalla mensa - Senza Green Pass

Green Pass ai servitori dello stato: il potere pubblico non deve imporre il “dovere morale”

Quanto sta accadendo negli ultimi giorni è del tutto VERGOGNOSO ed UMILIANTE!!

A seguito della recente circolare ministeriale in tema di mense di servizio e Green Pass per chi vi accede, si sta suscitando l’indignazione di tantissimi poliziotti che, rivoltosi alla nostra Segreteria Provinciale, denunciano di sentirsi discriminati ed umiliati, non solo per il contenuto della circolare, della quale ci aspettiamo l’immediata “revoca”, ma soprattutto per le reazioni negative e di attacco gratuito ai poliziotti da parte nell’opinione pubblica.

I poliziotti Italiani che, già per precedenti situazioni hanno perso di CREDIBILITA’, oggi si vedono letteralmente messi alla GOGNA, dimenticando che, rischiano giornalmente la vita e l’incolumità fisica per affermare quel “DOVERE MORALE” legato alle proprie mansioni di garanti e tutori della Sicurezza Pubblica.

Si leggono sui social, sugli organi di stampa o in tv opinioni discriminatorie e gogne mediatiche che, pretendono l’OBBLIGO della terapia genica (erroneamente chiamata vaccinazione) per i poliziotti, al pari del personale Medico e Sanitario e degli Insegnanti, decretando un “dovere morale” dei nostri poliziotti a sottoporsi ad una terapia non obbligatoria per Legge, ma imposta con i fatti ed azioni da parte del c.d. potere pubblico.

Ci preme ribadire che, attualmente in Italia non esiste OBBLIGO di c.d. vaccinazione, né tale obbligo può essere imposto. La giurisprudenza Costituzionale in tema di medicalizzazione forzata è chiara. Inoltre, negli stessi regolamenti UE si rileva la CHIAREZZA dell’informazione in materia di epidemia e vaccini e la NON OBBLIGATORIETA’ di vaccini e lasciapassare verdi (si veda il p.7.3.1. della Risoluzione 2361 da ultima). Illustri giuristi rilevano che la libertà individuale, nel caso presente, NON può soggiacere all’ipotesi prevista dal secondo comma dell’art 32 della Costituzione, nel mentre le parole pronunciate dagli esponenti politici di governo e da alcuni c.d. virologi (non esiste una facoltà di virologia), configurerebbero reati p. e p. dagli artt. 595, 604bis, 610, 612 bis C.P.; peraltro, sia i DPCM – atti amministrativi che in quanto tali non hanno forza di Legge – sia l’ultimo D.L. non usano MAI la parola OBBLIGO.

Ci sarà un motivo. Vi pare? Ancora, i vari provvedimenti sono fortemente limitanti e discriminanti in violazione di articoli come il 3, 13, 16, 32, 117 della Costituzione oltre alle già citate raccomandazioni della UE. La stessa OMS, sempre contraddittoria e tardiva, pur avendo il potere istituzionale sovranazionale di indicare le scelte terapeutiche agli Stati, ancora NON conosce l’origine del virus (vedi ripetuta richiesta alla Cina di aprire alle ispezioni OMS).

Quali obblighi morali? Per quali motivi? Premesso che un vaccinato può contrarre e trasmettere l’infezione virale – come è notizia di migliaia di casi ogni giorno – il DATORE DI LAVORO CHE DOVESSE IMPORRE UN TALE “OBBLIGO MORALE” potrebbe ben incorrere: a) in un ricorso ex art 700 cpc; b) in una querela ex art 629 CP etc etc. In una situazione peraltro di totale contraddittorietà e incertezza anche sotto i profili clinici e di incapacità gestionale, gli unici OBBLIGHI che si tenta di imporre, sono quelli basati sul ricatto, sul terrorismo psicologico, sul metus e sull’ignoranza delle masse (attraverso cui creare la consuetudine -“opinio iuris seu necessitatisA CUI I NOSTRI POLIZIOTTI NON VANNO ASSOLUTAMENTE ESPOSTI. In uno Stato laico come il nostro paese ( crediamo che lo sia ancora a meno che nella notte scorsa non sia cambiato qualcosa)… i doveri “morali” con sigillo del “Potere Pubblico ” non dovrebbero esistere ( l’ uso de condizionale è d’obbligo!) .

Detto questo   né lo Stato (se è laico) ha titolo di imporre comportamenti sul presupposto che essi siano ” morali”. Lo Stato , sempre che sia laico, ha titolo per imporre, eventualmente anche con la FORZA, il rispetto della Legge, alla quale occorre uniformarsi non perché “è giusta”, non perché è ” morale”, ma perché è Legge!

Fuori da questo ragionamento il potere pubblico non dovrebbe ( anche qui corre l’obbligo del condizionale) allungare le proprie grinfie moraleggianti , perché c’è ( a caso ) che il cittadino possa avere una morale sua ( e diversa) , che è legittimo conciliare con una LEGGE UGUALE PER TUTTI (non a categorie e a fasce di età), non con la “morale maggioritaria ” e tanto meno con la morale di Stato! Se accostiamo il dovere morale di vaccinarsi al dovere morale recuperabile da “altra posizione di potere”…domani…potrebbe spiegare la necessità di adempiervi secondo il “suo” criterio!

Quindi…affondare i barconi perché è dovere ” morale” difendere i confini del nostro paese….Oppure ..far marcire i delinquenti in galera perché è dovere “morale ” proteggere la gente perbene..ecc.

Insomma tutte soluzioni che sono “giustificate” da un discutibile dovere morale perché è a fin di bene!

Lo Stato ci dia i numeri “indiscutibili” dell’efficacia della terapia genica! L’elenco dei morti a fronte di quello dei salvati! Una piena assunzione di responsabilità in caso di “eventi” avversi (morte

..danni permanenti…ed effetti collaterali anche a breve. medio e lungo termine!)

LO STATO…..PER POTER PARLARE DI DOVERE MORALE HA IL DOVERE MORALE DI LASCIARE DA PARTE IL DOVERE MORALE !

Mense di Servizio e Green Pass.

Dato che non è ancora stato stabilito in modo certo quanto siano contagiosi i non vaccinati rispetto ai vaccinati ed in considerazione che anche questi ultimi spesso possono contagiare se positivi, il provvedimento di escludere i non vaccinati dalla mensa non è ASSOLUTAMENTE ACCETTABILE.

Inoltre, la richiesta del Green Pass viola l’art. 2087 del Codice Civile in materia della tutela del lavoratore, laddove si ritenga di non rispettare la sfera morale dello stesso, in questo caso la discriminazione perché non vaccinato: ” Art. 2087. (Tutela delle condizioni di lavoro). L’imprenditore e’ tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.”

Infine, sarebbe opportuno che, i colleghi obbligati a consumare il pasto e/o il sacchetto pasto segnalino all’ASL competente, le condizioni di carenze igieniche di queste “mense” di emergenza, la quale potrebbe così disporre di creare mense adeguate per i non vaccinati, non escludendo comunque il rischio di una “ghettizzazione”, che questa O.S. chiede di evitare.

Questa O.S. esprime la propria solidarietà ai poliziotti “discriminati” sulle becere modalità di fruizione dei pasti (non sul servizio che è lo stesso!) chiedendo un immediato e risolutivo intervento a tutela di tutta la categoria, eventualmente, prevedendo la sottoposizione a tamponi salivari gratuiti, da effettuarsi a cadenza quindicinale a tutti i poliziotti.

Il Segretario Generale Provinciale LES

(Antonio Porto)

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