Al Signor Questore di Milano
c.a. dr. Giuseppe Petronzi
Al Segretario Generale LES
c.a. Giovanni Iacoi
e per il tramite del
Segretario Generale di Milano SAP
Massimiliano Pirola
All’ Ufficio Relazioni Sindacali
Questura di Milano
c.a. dr. Terravecchia
Ill.mo Signor Questore,
vorremmo portare alla Sua attenzione lo stato dell’Ufficio Relazioni presente presso la Questura denominata sala “Daniela Tarony”.
In particolar modo ci preme rappresentarLe lo stato dei Personal Computer spesso non funzionanti e/o peggio con all’interno virus (che oscurano le chiavette USB e si è costretti ad intervenire con un antivirus proprio allo scopo di non perdere tutto il materiale necessario per svolgere un completo e corretto svolgimento del servizio)
Tra l’altro le predette apparecchiature, risulterebbero di numero inferiore rispetto all’organico delle Volanti in forza alla Questura di Milano ed, a nostro parere, tale problematica non può ancora dipendere dall’emergenza da nuovo coronavirus nel rispetto del distanziamento sociale poiché, se cosi fosse, bisognerebbe tener conto di eventuali altre accortezze, come la sanificazioni degli ambienti e/o delle stesse apparecchiature informatiche (tra un utilizzatore e l’altro!!!).
In funzione al numerico dei PC chiediamo la possibilità di valutare una migliore distribuzione della disposizione intera, al fine di ripristinare le postazioni necessarie
per garantire un sereno svolgimento del servizio agli uomini e le donne in servizio presso le Volanti e/o a coloro i quali per motivi d’opportunità devono redigere gli atti presso la medesima sala relazioni.
Inoltre, non possiamo fare a meno di segnalarLe la mancanza di “sedie”
necessarie per potersi sedere e trascrivere l’attività appena espletata.
Altro punto di fondamentale importanza, evidenziato a questa O.S. da tantissimi colleghi (alcune volte perfino fatto presente con post scriptum “dimenticati” fra le bacheche di molteplici O.S. o nelle adiacenze dei P.C.) riguarda le poltrone che, in alcuni casi, se pur presenti, risulterebbero rotte e non efficienti, in altri casi sembrerebbero “non idonee” secondo la normativa vigente che regolamenta l’attività d’Ufficio e la corretta postura da assumere quando viene utilizzata una scrivania con apparecchiature informatiche.
Confidiamo in Suo interessamento di verifica di quanto segnalato, e nell’eventualità dovesse riscontrare tale situazione disastrosa, si chiede di voler valutare l’opportunità di intervenire affinché i nostri uomini e le nostre donne in divisa possano lavorare con la dovuta serenità e tranquillità.
Cordialmente
Il Segretario Generale di Milano
Fabio Lo Verde