Trasferimento polizia in Italia

(IM)MOBILITÀ INTERNA ovvero SOLO SVANTAGGI PER I COLLEGHI!

Cari Colleghi e Colleghe,

la pubblicazione della graduatoria relativa alla nuova procedura di mobilità interna e l’uscita del primo bando per Agenti e Assistenti confermano la fondatezza dei timori che questa Segreteria Provinciale aveva manifestato nella lettera indirizzata al Questore all’indomani dell’emanazione della normativa, ossia che questa avrebbe di fatto “immobilizzato” sine die molti colleghi nelle rispettive posizioni lavorative, con la conseguenza che le ambizioni professionali di molti colleghi, soprattutto i più giovani, risultino gravemente penalizzate. Tale situazione ha determinato il malumore che serpeggia tra i vari uffici della Questura triestina; eppure, sorprendentemente, vi sono ancora alcune sigle sindacali che paiono far finta di non vedere ciò che appare chiaro agli occhi dei colleghi, presentando ai propri iscritti la normativa come la panacea di tutti i mali.

Dopo aver sentito il parere di numerosi colleghi e colleghe appartenenti a diverse fasce di anzianità di servizio e di qualifica, è apparso evidente che i criteri attualmente adottati per la mobilità interna abbiano il difetto di determinare delle gravi sperequazioni tra il personale, oltre a continuare a lasciare all’Amministrazione un eccessivo margine di discrezionalità che le consente di continuare a disporre della mobilità d’imperio quale strumento per “epurare” soggetti non più graditi (viene segnalato a questa O.S. di simili accadimenti alla Mobile o alla DIGOS).

Le nostre preoccupazioni trovano ulteriore conferma nell’esiguo numero di posti totali messi a disposizione dal bando di mobilità recentemente pubblicato per il ruolo Agenti e Assistenti, circostanza che determinerebbe un ulteriore limite alle esigenze di mobilità dei colleghi.

Il LES Libertà e Sicurezza Polizia di Stato ritiene che la Trasparenza (con la T maiuscola) debba essere il vero obiettivo della nuova procedura per la mobilità interna e in tal senso garantisce il proprio appoggio all’Amministrazione, tuttavia non può avallare una normativa foriera di gravi penalizzazioni per il personale, basti pensare che, con le nuove “regole” un collega può presentare la domanda di trasferimento verso un ufficio della Questura solamente nel momento in cui il bando di mobilità prevede una posizione per tale ufficio; in tal caso, qualora il medesimo collega concorresse per una posizione senza risultare

aggiudicatario, dovrebbe attendere un successivo bando, che potrebbe uscire dopo anni. A ciò bisogna aggiungere l’ulteriore penalizzazione che consegue al fatto che l’attuale meccanismo non prende in considerazione il criterio temporale di presentazione della domanda, omettendo di prendere in considerazione l’importanza ricoperta dall’interesse mostrato dal dipendente per l’ufficio ambito.

Questa O.S. crede fermamente che sia doveroso dare un giusto riconoscimento alla professionalità e al bagaglio di esperienza accumulato dai colleghi più anziani, ma ritiene inaccettabile che ciò diventi una scusa per mettere il bastone tra le ruote ai più giovani, immobilizzandoli negli uffici ai quali sono stati assegnati!

Alla luce delle sperequazioni emerse e delle problematiche qui denunciate, questa Segreteria chiede all’Amministrazione di provvedere senza ritardo a rivedere il meccanismo della mobilità interna e i relativi parametri.

Infine questa Segreteria rappresenta il proprio stupore, affiancato a profonda preoccupazione in conseguenza al fatto che, nel delicato momento storico che il nostro Paese sta attraversando, che comporta soprattutto per il personale in servizio presso l’Ufficio Immigrazione un notevole incremento del carico di lavoro, il recente bando di mobilità interna non abbia previsto l’assegnazione di personale che vada a rinforzare tale ufficio. Tale decisione fa supporre che il Questore abbia ritenuto la temporanea esenzione del personale in servizio presso l’Ufficio Immigrazione dai servizi di Ordine Pubblico una misura sufficiente per garantirne la funzionalità; l’esenzione dai servizi di OP appare il minimo, in tal merito questa O.S. rammenta al Questore che le varie sezioni dell’Ufficio Immigrazione necessitano di braccia e teste di rinforzo per evitare che il meccanismo, già messo sotto stress dall’incessante flusso di profughi provenienti dall’Ucraina e dalla cosiddetta rotta balcanica, si inceppi o che i colleghi che vi lavorano tra qualche mese si ritrovino affetti dalla sindrome da Burn-Out causata dall’eccessivo carico di lavoro!

L’appello che questa O.S. rinnova al Questore è di impegnarsi nel garantire una più cospicua (ed equa) mobilità interna del personale mediante il perfezionamento della relativa normativa, affinché i plessi attualmente in affanno (tra cui l’Ufficio Immigrazione) possano beneficiare di un’iniezione di personale derivante dalla mobilità interna, garantendo nel contempo che ad ogni collega sia effettivamente concessa la possibilità di veder realizzate le proprie ambizioni professionali.

La Segreteria Provinciale Trieste

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