La Segreteria Provinciale di Trieste del LES Libertà e Sicurezza Polizia di Stato esprime la propria solidarietà ai 450 lavoratori dello stabilimento triestino Wartsila e ai lavoratori dell’indotto (e rispettive famiglie) i quali, a seguito della decisione dell’azienda finlandese di chiudere lo stabilimento triestino per centralizzare la produzione in Finlandia, si ritroveranno da un giorno all’altro per strada, senza lavoro e senza i mezzi per sfamare le proprie famiglie.
Rammentiamo che solamente due mesi fa il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha incontrato assieme al presidente della regione Friuli Venezia Giulia Fedriga i vertici Wartsila, ricevendo in tale occasione da parte dell’azienda rassicurazioni che smentivano qualsiasi ipotesi di chiusura e che evidentemente erano state ritenute sufficienti.
Ci si chiede quindi se l’ormai uscente governo Draghi sia stato in grado di implementare delle politiche concrete a tutela dei lavoratori triestini, e quale sia l’attuale piano del governo (il quale fino all’appuntamento alle urne di fine settembre è tenuto a garantire lo svolgimento delle attività di governo non procrastinabili) per salvaguardare il diritto (costituzionalmente garantito) al lavoro dei dipendenti Wartsila, ai quali vanno aggiunti i lavoratori delle aziende triestine Flex e Principe.
In tal senso il LES Libertà e Sicurezza esprime la propria seria preoccupazione per le inevitabili ricadute sul piano sociale derivanti da predetti licenziamenti, che andrebbero giocoforza a pregiudicare ulteriormente l’ordine e la sicurezza
pubblica del capoluogo giuliano, già compromesse dalle draconiane misure adottate dal governo durante il periodo pandemico, al quale va aggiunto il fenomeno dell’emergenza migratoria che continua ad insistere sul territorio della provincia di Trieste.
La sommatoria di predetti fenomeni non può che portare ad un ulteriore incremento del disagio economico e sociale, ai cui effetti i lavoratori della Polizia di Stato si troveranno come di consueto a dover far fronte nelle piazze e nelle strade, con un organico sempre più ridotto e un’età media sempre più alta.
La Segreteria Provinciale di Trieste